King Kong è un film del 2005 diretto da Peter Jackson. Ha avuto un grande successo mondiale incassando 550,517,357 di dollari a fronte di un budget molto alto di circa 207 milioni di dollari.
Gli omaggi
La pellicola può essere considerata un remake del film del 1933 diretto da Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack. Infatti il V-Rex che si vede ha gli arti superiori terminanti con tre dita, proprio come nella versione del 1993. Inoltre anche i cartelloni pubblicitari che si vedono a Times Square sono gli stessi adoperati allora. Infine, nei titoli di coda, apparre una dedica agli “esploratori originali di Skull Island”, i nomi e i ruoli del cast del ’33.
Peter Jackson ha voluto omaggiare “C’era una volta in America” di Sergio Leone. Nella scena in cui Carl Denham scende dal taxi e dice al suo assistente “Pensa da vincente!” si può notare la stessa strada che compare nella locandina principale del film di Sergio Leone, con il Manhattan Bridge visto dalla stessa angolatura.
Peter Jackson
Peter Jackson, per dirigere King Kong, ha ricevuto un compenso di 20 milioni di dollari ed è uno dei più alti mai registrati ad Hollywood, in termini di produzione.
Bryan Singer
Bryan Singer, all’epoca, si trovava in Australia a lavorare su “Superman Returns”.È stato sul set di King Kong per due giorni, per supportare Peter Jackson nella scena di lotta tra King Kong e il T-Rex. Inoltre l’ha fatto come favore personale ad un amico e Jackson lo ha ringraziato nei titoli di testa del film.
Jack Black
Jack Black, indossa una parrucca per tutta la durata del film poichè a Peter Jackson, non era piaciuto il taglio di capelli che gli hairstylist avevano fatto all’attore, pochi giorni prima dell’inizio delle riprese.
Andy Serkis
Per fornire i movimenti, in digitale, a King Kong, l’attore Andy Serkis ha utilizzato una tuta dotata di 132 sensori. La stessa tuta è stata usata ne “Il Signore degli Anelli” per Gollum. Andy Serkis interpreta anche il ruolo di Lumpy il cuoco.
Empire State Building
Ci sono voluti 18 mesi per creare la versione in CGI dell’Empire State Building e per rendere al meglio la versione di New York, ambientata negli anni ’30. Sono stati creati ben 90.000 palazzi in digitale.