Un ritorno in grande stile, tra risate e nostalgia
Adam Sandler è di nuovo sul green. Dopo quasi trent’anni, Netflix riporta in auge uno dei personaggi più amati (e irriverenti) del cinema anni ’90: Happy Gilmore. “Un tipo imprevedibile 2“ è il seguito diretto della commedia cult del 1996 e non si limita a cavalcare l’effetto nostalgia: lo potenzia, lo contamina con una nuova generazione di attori e lo trasforma in un’esplosione di follia, emozioni e gag degne del miglior Sandler.
La trama di “Un tipo imprevedibile 2”: il golf per amore di una figlia
Happy Gilmore è cambiato. Dopo una carriera trionfale sui campi da golf, una moglie, cinque figli e un’esistenza da sogno, la sua vita prende una piega drammatica: un colpo sbagliato durante una partita causa la morte accidentale della moglie. Distrutto dal senso di colpa, Happy abbandona lo sport, si dà all’alcol e precipita in una spirale autodistruttiva, fino a perdere tutto.
Ma quando scopre che la figlia Vienna ha il talento per diventare una ballerina classica e che la scuola dei suoi sogni a Parigi costa troppo, Happy trova una nuova ragione per rimettersi in gioco. Letteralmente. Per amore di sua figlia, torna sul campo da golf e si iscrive a una nuova lega alternativa che sfida l’élite del golf tradizionale. A 58 anni, tra ostacoli psicologici e circuiti degni di un videogioco, Happy è pronto a dimostrare che non è mai troppo tardi per rimettersi in pista.
Guest star e volti noti: un cast esplosivo
Il film è una vera e propria parata di stelle. Oltre ai veterani del primo film come Ben Stiller e Christopher McDonald (l’indimenticabile Shooter McGavin), troviamo new entry sorprendenti: il rapper Bad Bunny veste i panni del nuovo caddy di Happy, Haley Joel Osment interpreta un giocatore rivale, mentre Benny Safdie si cala nei panni del villain di turno.
C’è spazio anche per piccole ma memorabili apparizioni: Margaret Qualley, Steve Buscemi, Eminem e persino sportivi reali come Travis Kelce e il leggendario golfista John Daly. E sì, le figlie di Sandler — Sadie e Sunny — hanno ruoli importanti, rendendo il film ancora più personale.
“Un tipo imprevedibile 2″: Un sequel che omaggia (e prende in giro) il passato
Diretto da Kyle Newacheck, “Un tipo imprevedibile 2″ riesce nell’impresa non banale di rendere omaggio alla comicità slapstick degli anni ’90, arricchendola con una regia moderna e un tocco metacinematografico. Il film gioca con i riferimenti a Rocky, Karate Kid e persino Squid Game, trasformando il campo da golf in un’arena surreale tra neve finta e trappole mobili.
Il tono resta demenziale, ma non mancano spunti malinconici e riflessivi. Happy è un personaggio che ha perso molto, ma che lotta per dare un futuro ai suoi figli. E questo contrasto tra comicità e dramma, tra eccesso e umanità, rende il film più profondo di quanto ci si possa aspettare da una semplice commedia sportiva.
Tra risate, rimpianti e seconde possibilità
“Un tipo imprevedibile 2″ non è solo un sequel nostalgico: è una lettera d’amore al personaggio di Happy Gilmore, al cinema anni ’90 e a tutti quei fan cresciuti insieme ad Adam Sandler. Un film che fa ridere, a tratti commuove, e ci ricorda che anche i tipi più imprevedibili meritano una seconda possibilità. E magari, anche una buca in uno.
Se amate le commedie folli con un cuore tenero, non perdetevi questo ritorno. Il golf non è mai stato così assurdo… e così emozionante.