Nel 1996, Disney regalò ai fan del celebre ladro di Agrabah un ultimo capitolo della sua storia con “Aladdin e il re dei ladri“, il terzo film della saga iniziata con “Aladdin” (1992). Questo sequel diretto al mercato home video chiudeva l’arco narrativo del protagonista, concentrandosi sul suo matrimonio con Jasmine e sul rapporto con il padre, Cassim, leader dei Quaranta Ladroni. Ma quali sono i retroscena e le curiosità che si celano dietro questa pellicola? Scopriamolo insieme.
Il ritorno di Robin Williams
Uno degli aspetti più apprezzati di “Aladdin e il re dei ladri” è il ritorno di Robin Williams nel ruolo del Genio. Dopo una disputa con la Disney in seguito al primo film, l’attore non prestò la voce al personaggio in “Il ritorno di Jafar” (1994). Tuttavia, grazie alla mediazione del nuovo presidente della Disney Feature Animation, Joe Roth, Williams accettò di riprendere il ruolo, restituendo al Genio la sua inconfondibile verve comica.
Un’ispirazione letteraria affascinante
Il film trae ispirazione dal racconto “Ali Baba e i quaranta ladroni”, una delle storie più famose delle “Mille e una notte”. Tuttavia, anziché mantenere Alì Babà come protagonista, la Disney ha deciso di intrecciare la vicenda con quella di Aladdin, immaginando che il capo dei ladroni fosse il padre del protagonista.
“Aladdin e il re dei ladri”: Una produzione con cambi di rotta
Durante la lavorazione, “Aladdin e il re dei ladri” subì numerosi cambiamenti. Inizialmente, il villain principale doveva essere Abis Mal, il buffo antagonista di “Il ritorno di Jafar“, ma gli sceneggiatori optarono per una figura più carismatica e legata ad Aladdin. Così nacque Cassim, un personaggio complesso diviso tra il desiderio di ricchezza e l’affetto per il figlio.
L’Isola che scompare
Uno degli scenari più spettacolari del film è la mitica Isola che scompare, luogo dove è custodito il leggendario talismano della Mano di Mida. L’idea di un’isola magica che appare e scompare ha radici in molte leggende e mitologie, tra cui quella di Atlantide e dell’Isola di San Brandano, un’utopia marina presente nei racconti medievali.
L’ultimo capitolo della saga
“Aladdin e il re dei ladri” rappresenta la conclusione ufficiale della storia di Aladdin, ponendo fine anche alla serie animata trasmessa tra il 1994 e il 1995. Dopo questo film, la Disney non ha più prodotto sequel legati al personaggio, lasciando ai fan il compito di immaginare il futuro di Aladdin e Jasmine.