Il 30 gennaio arriva nelle sale italiane “Io sono ancora qui”, il nuovo capolavoro del regista Walter Salles, già celebre per opere come “Central do Brasil” e “I diari della motocicletta”. Il film, che ha già conquistato il pubblico brasiliano con oltre 10 milioni di dollari al botteghino e 1,5 milioni di spettatori, racconta una storia di coraggio e resistenza ambientata durante la dittatura militare brasiliana degli anni ’70.
La trama di “Io sono ancora qui”
Siamo a Rio de Janeiro, nel 1971. Rubens Paiva, ex deputato laburista e attivista per i diritti civili, vive con la moglie Eunice e i loro cinque figli. La vita della famiglia, apparentemente serena nonostante il clima di oppressione del regime, viene sconvolta quando Rubens viene prelevato con la forza dalla loro casa da uomini armati. Non tornerà mai più, e il suo corpo non verrà mai ritrovato.
La narrazione si concentra su Eunice, una donna che deve affrontare il dolore della perdita, lottare per scoprire la verità sulla sorte del marito e trovare la forza per mantenere unita la sua famiglia. Eunice, interpretata con intensità e passione da Fernanda Torres, rappresenta un simbolo di resistenza e determinazione, pronta a reinventarsi per sopravvivere in un contesto ostile. La sua trasformazione personale è il cuore pulsante del film: da moglie e madre devastata dal lutto a leader impegnata nella difesa dei diritti umani, in particolare quelli dei popoli indigeni.
Una performance indimenticabile
Fernanda Torres, che presta il volto a Eunice, regala un’interpretazione straordinaria che le è valsa il Golden Globe come miglior attrice in un film drammatico e una candidatura agli Oscar 2025. Attrice di grande esperienza, Torres non è nuova ai riconoscimenti: a soli vent’anni aveva vinto il premio come miglior attrice a Cannes per “Eu sei que vou te amar”. In questa pellicola, la sua bravura si fonde con un profondo legame personale, dato che sua madre, Fernanda Montenegro, interpreta Eunice nella vecchiaia, creando una toccante connessione tra generazioni.
“Io sono ancora qui”: Un film di memoria e trasformazione
Tratto dal libro “Io sono ancora qui” di Marcelo Rubens Paiva, unico figlio maschio di Eunice, il film non si limita a denunciare le atrocità della dittatura brasiliana, che ha causato la morte e la sparizione di centinaia di dissidenti. È anche un racconto di resilienza e rinascita, che mette in luce come una tragedia possa trasformare una vita, dando nuova forza e consapevolezza.
Premiato alla Mostra del Cinema di Venezia per la migliore sceneggiatura e candidato in tre categorie agli Oscar, tra cui miglior film internazionale, “Io sono ancora qui” è un’opera che colpisce per la sua intensità emotiva e per il suo messaggio universale: non dimenticare il passato per costruire un futuro migliore.