Uscito nel 1980 e diretto da Paul Schrader, “American Gigolo” non è soltanto un thriller drammatico, ma un vero manifesto di stile che ha ridefinito l’immaginario maschile sul grande schermo. Con Richard Gere nel ruolo del protagonista Julian Kaye, il film è diventato un’icona pop grazie al mix di sensualità, eleganza e tensione psicologica. Dietro le luci al neon e le atmosfere patinate, però, si nascondono storie affascinanti e aneddoti curiosi che rendono questa pellicola ancora più intrigante. Ecco alcune curiosità su “American Gigolo” che forse non conoscevi.
Richard Gere non era la prima scelta per “American Gigolo”
Il ruolo di Julian Kaye era stato inizialmente pensato per John Travolta, che però rifiutò. Solo dopo fu affidato a Richard Gere, che con questo film consolidò la sua immagine di sex symbol internazionale.
Una carriera rilanciata
Per Richard Gere, “American Gigolo” rappresentò il trampolino di lancio definitivo. Dopo questo film, la sua immagine da attore di fascino e talento fu consacrata, portandolo a interpretare ruoli memorabili negli anni successivi.
Il guardaroba di Armani cambiò la moda maschile
Il film segnò l’inizio della collaborazione tra Richard Gere e Giorgio Armani. Gli abiti indossati dal protagonista contribuirono a lanciare il brand nel cinema e a trasformare lo stile maschile degli anni ’80, imponendo l’eleganza sobria e raffinata tipica dello stilista italiano.
“American Gigolo”: L’impatto sulla cultura pop
Molti film, serie tv e persino videoclip hanno reso omaggio a “American Gigolo”, citandone le scene più iconiche, come quella in cui Gere sceglie gli abiti con la musica in sottofondo. Quel momento è diventato uno dei più imitati nella cultura popolare.
Una colonna sonora indimenticabile
La musica del film, firmata da Giorgio Moroder, divenne parte integrante dell’atmosfera sensuale e magnetica della storia. Il brano “Call Me” dei Blondie, scritto apposta per il film, divenne una hit planetaria e ancora oggi è legato indissolubilmente a “American Gigolo”.
Il tema del sesso come potere
Il film affrontò senza tabù un tema ancora poco trattato dal cinema mainstream: il gigolò come figura che unisce lusso, solitudine e dipendenza dal denaro. Questa scelta lo rese audace per l’epoca, contribuendo alla sua fama controversa ma affascinante.
Los Angeles come co-protagonista
Le location californiane non furono scelte a caso: Schrader volle che Los Angeles fosse quasi un personaggio a sé, con i suoi hotel di lusso, gli appartamenti moderni e le strade illuminate al neon. La città diventa lo specchio del protagonista, diviso tra glamour e vuoto interiore.
Un finale che spiazzò il pubblico
Il film si conclude con un epilogo drammatico e malinconico, lontano dalla classica redenzione hollywoodiana. Questa scelta narrativa conferì a “American Gigolo” un tono più realistico e profondo, capace di distinguersi dai thriller romantici del periodo.
Il remake seriale
L’impatto del film è stato così duraturo che, decenni dopo, è stata realizzata una serie tv ispirata a “American Gigolo”, segno che il personaggio di Julian Kaye continua ad affascinare nuove generazioni.
Trailer del film “American Gigolo”
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Queste curiosità su “American Gigolo” mostrano quanto questo film abbia influenzato non solo il cinema, ma anche la moda, la musica e la cultura pop. Un’opera che, a oltre quarant’anni dalla sua uscita, continua a far parlare di sé.
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