Quando uscì nelle sale nel 1967, “Point Blank” di John Boorman spiazzò pubblico e critica. Non era il classico noir: tra montaggio frammentato, fotografia allucinata e un Lee Marvin implacabile nei panni di Walker, il film mescolava crime, sperimentazione visiva e un’atmosfera quasi onirica. A distanza di decenni, resta una pietra miliare del cinema neo-noir, un’opera di culto che continua a influenzare registi e cinefili.
Se ami scoprire i retroscena dei grandi film, preparati: ecco le curiosità più sorprendenti.
Montaggio non lineare e sperimentale per “Point Blank”
Il film ruppe con la linearità classica del noir. Boorman alternò flashback, ellissi e immagini quasi astratte, lasciando lo spettatore in bilico tra realtà e sogno. Una scelta rischiosa per l’epoca, oggi considerata uno dei tratti distintivi dell’opera.
Un romanzo “duro” alla base della storia
La sceneggiatura di “Point Blank” è ispirata al romanzo pulp “The Hunter” di Donald E. Westlake (firmato con lo pseudonimo Richard Stark). Nel libro, il protagonista si chiama Parker: nel film diventa Walker, ma la sua spietata determinazione resta intatta.
Lee Marvin, padrone assoluto del set
Lee Marvin non solo interpretò il protagonista, ma ebbe un’influenza enorme sulle scelte creative. Fu lui a insistere per il giovane regista John Boorman, dandogli carta bianca nello stile visivo e narrativo.
San Francisco e Los Angeles come scenografie viventi
Girato tra le due città californiane, “Point Blank” sfrutta location reali che diventano parte integrante della tensione. La scena iniziale ad Alcatraz fu una delle prime mai realizzate sull’isola dopo la chiusura del carcere.
Una colonna sonora dissonante per “Point Blank”
Il compositore Johnny Mandel scelse sonorità atonali e disturbanti, un accompagnamento musicale che riflette la frammentazione della storia e il disagio psicologico del protagonista.
Influenze sul cinema moderno
Quentin Tarantino, Steven Soderbergh e Nicolas Winding Refn hanno citato “Point Blank” come fonte di ispirazione per il loro approccio al noir e alla costruzione dei personaggi anti-eroici.
Un protagonista ambiguo
Walker non è l’eroe classico che lotta per un fine nobile: il suo unico obiettivo è recuperare i soldi che gli sono stati rubati. La sua implacabilità lo rende affascinante e inquietante allo stesso tempo.
Scene girate senza permesso
Alcune riprese in esterni a Los Angeles furono realizzate in modalità “guerrilla”, senza autorizzazioni ufficiali, per catturare un’atmosfera più autentica e sporca.
Un finale aperto a interpretazioni
Il finale di “Point Blank” è volutamente ambiguo, lasciando lo spettatore a interrogarsi sulla realtà di ciò che ha visto. È tutto accaduto davvero o è solo il frutto della mente di Walker?
Da flop a cult movie
All’uscita, il film non fu un grande successo commerciale, ma negli anni venne riscoperto e rivalutato fino a diventare un classico imprescindibile del cinema crime.
Trailer di “Point Blank”
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