I soliti sospetti – The Usual Suspects è un film del 1995 diretto da Bryan Singer.
Con un budget di 6,000,000 di dollari il film incassò totalmente 23,341,568 di dollari.
In un sondaggio pubblicato su IMDb, I Soliti Sospetti fu votato come il film con il miglior colpo di scena in assoluto, battendo “Il sesto senso”, “La moglie del soldato” e “Testimone d’accusa”.
Il modo di parlare di Benicio Del Toro, pare fosse talmente incomprensibile che, in una scena, Stephen Baldwin dimenticò la sua battuta, perché incapace di capire cosa stesse dicendo. Tutti gli attori furono incoraggiati ad improvvisare le più disparate e perplesse reazioni possibili rispetto alle battute di Del Toro, in virtù del suo modo assurdo di pronunciare le battute. Benicio Del Toro fu consigliato al regista, da Kevin Spacey.
Bryan Singer desiderava il massimo della serietà per questa scena. Il regista selezionò la sequenza più divertente, in cui Benicio del Toro inizia a parlare, seguito da una pausa e dalle risate degli altri attori. Tutto nacque dalle 12 scoregge in fila di Benicio del Toro.
La famosa scena del confronto dei sospetti è un omaggio a quella iniziale di “Crimen” di Mario Camerini del 1960.
Mentre per gli altri attori vennero fatti numerosi provini, il ruolo di Verbal Kint venne scritto appositamente per Kevin Spacey. L’attore si incollò insieme le dita della mano per rendere più credibile la disabilità. Inoltre consultò diversi esperti di paralisi cerebrale per caratterizzare al meglio il suo personaggio.
L’ordine dei fascicoli personali in cui vengono consegnati ai cinque criminali è l’ordine esatto in cui i personaggi muoiono. Fenster, Hockney, McManus, Keaton.
I nomi dei personaggi derivano dai membri dello studio legale dove lo sceneggiatore del film, Christopher McQuarrie, lavorò quando era giovane.
La scena in cui Redfoot colpisce in faccia McManus con la sua sigaretta venne improvvisata da Peter Greene. Stephen Baldwin venne colto di sorpresa ma la sua reazione piacque così tanto al regista che la inserì nel montaggio finale del film.
Per alimentare il mistero su Keyser Soze, il cast venne tenuto all’oscuro di tutto per tutta la durata delle riprese. Ad ognuno dei protagonisti fu detto di essere Keyzer Soze. Gabriel Byrne si infuriò con il regista dopo aver scoperto di non essere lui Keyser Soze.
Per il personaggio di Keyser Soze, Christopher McQuarrie si ispirò a un vero killer, John List. L’uomo assassinò la sua famiglia e poi scomparve per 17 anni.
La parola Fuck viene ripetuta, 98 volte, durante tutto il film.