Quando si parla di commedie italiane indimenticabili, “Un sacco bello” occupa un posto d’onore. Uscito nel 1980, segnò l’esordio alla regia di Carlo Verdone, che in un colpo solo conquistò il pubblico con una galleria di personaggi esilaranti e memorabili. Ma quali sono le curiosità e i retroscena che si celano dietro questo capolavoro della commedia italiana?
Il titolo “Un sacco bello”
Il titolo del film deriva da un’espressione tipica del gergo romano, usata per indicare qualcosa di molto bello o piacevole.
L’idea e l’ispirazione
“Un sacco bello” nacque dall’abilità di Verdone nel creare personaggi attraverso sketch televisivi. Prima di esordire al cinema, l’attore-regista aveva già sperimentato alcuni dei suoi caratteristici protagonisti nei programmi di Enzo Trapani e nei varietà di Rai Uno. Furono proprio quei siparietti a convincere Sergio Leone, il grande regista di spaghetti western, a credere nel talento di Verdone e a produrre il film.
Il ruolo di Sergio Leone in “Un sacco bello”
Non tutti sanno che dietro il successo di “Un sacco bello” c’è la mano di Sergio Leone. Il celebre regista non solo finanziò il film attraverso la sua società, ma fornì anche preziosi consigli a Verdone, aiutandolo a gestire la regia e il montaggio. Leone insistette affinché il giovane attore non si limitasse alla comicità televisiva, ma costruisse una narrazione più cinematografica.
Il debutto di Mario Brega
Uno dei personaggi più iconici del film è senza dubbio il padre autoritario interpretato da Mario Brega. L’attore, che aveva già lavorato con Leone nei suoi western, divenne un punto fermo nei film di Verdone. Il suo tono burbero e il suo modo di recitare contribuirono a rendere le scene con il figlio Ruggero tra le più esilaranti del film.
Il cameo di Christian De Sica
Pochi spettatori se ne accorgono, ma nel film c’è anche un piccolo cameo di Christian De Sica. L’attore, grande amico di Verdone, compare per pochi secondi come turista in Spagna nella storia di Enzo, il ragazzo che sogna un viaggio a Cracovia ma finisce per restare a Roma con l’ingenuità tipica dei personaggi Verdoniani.
Una Roma d’altri tempi
Le scene di “Un sacco bello” sono un prezioso spaccato della Roma di fine anni ’70. Girato principalmente tra il quartiere Trastevere, la Garbatella e altre zone simboliche della Capitale, il film regala immagini di una città ancora autentica, lontana dalla modernizzazione selvaggia. La famosa scena in cui Enzo cerca di convincere gli amici a partire per la Polonia fu girata in Piazza Giovanni in Laterano, oggi completamente diversa.
Un successo inaspettato per “Un sacco bello”
Nonostante l’entusiasmo di Leone, Verdone aveva paura che il film non piacesse. Invece, “Un sacco bello” fu un trionfo di pubblico e critica, incassando oltre un miliardo di lire e diventando subito un cult. Il merito fu anche della sua capacità di raccontare personaggi semplici, riconoscibili e genuini, portando in scena la romanità in modo autentico e spontaneo.
La colonna sonora
La colonna sonora del film è stata composta da Ennio Morricone, che ha saputo creare musiche perfettamente in sintonia con l’atmosfera del film.