Il franchise di “Predator“ ha affascinato gli appassionati di fantascienza e azione sin dal debutto nel 1987. Con l’uscita di “The Predator” nel 2018, il regista Shane Black ha riportato in vita l’iconico alieno cacciatore con un mix di nostalgia e innovazione. Ma cosa si cela dietro la realizzazione di questo film? Ecco alcune curiosità e retroscena che forse non conoscevi.
Per “The Predator”, un regista con un legame speciale
Shane Black, regista e sceneggiatore di “The Predator”, non è estraneo al franchise. Nel primo film del 1987, interpretava Hawkins, uno dei membri della squadra di Dutch (Arnold Schwarzenegger). Tuttavia, la sua presenza sul set non era solo come attore: i produttori lo volevano anche per un possibile aiuto nella sceneggiatura, data la sua abilità come scrittore (è noto per film come “Arma letale”).
Il ritorno di un volto noto… cancellato
Il film inizialmente prevedeva un cameo di Arnold Schwarzenegger nei panni del leggendario Dutch Schaefer, il protagonista del primo film. Tuttavia, l’attore rifiutò il ruolo a causa della limitata importanza della sua parte nello script. Questo ha lasciato i fan con la speranza di rivederlo in un futuro sequel.
Effetti speciali e costume del Predator
Il look del Predator è stato aggiornato rispetto ai film precedenti. L’attore e stuntman Brian A. Prince, con il suo metro e novanta di altezza e agilità, è stato scelto per interpretare l’alieno, indossando un costume avanzato che combinava effetti pratici e CGI. Inoltre, è stato introdotto il “Predator Ultimo”, una versione geneticamente potenziata dell’alieno, interamente realizzata in digitale.
Un finale alternativo per “The Predator” con un personaggio iconico
Uno dei finali alternativi del film avrebbe dovuto rivelare una connessione con un altro franchise iconico: “Alien”. In una scena eliminata, si vedeva una capsula criogenica contenente niente meno che Ellen Ripley (Sigourney Weaver), suggerendo un crossover con la saga degli Xenomorfi. Tuttavia, questa idea venne scartata.
Un copione riscritto più volte
La sceneggiatura di “The Predator” ha subito numerose riscritture, con cambiamenti radicali nella trama. Inizialmente, il film prevedeva una grande invasione di Predator sulla Terra e un gruppo di soldati d’élite che si univano a un Predator rinnegato per fermarli. Tuttavia, questo scenario fu ridimensionato per motivi di budget e narrazione.
Il tributo ai film precedenti
Il film è pieno di citazioni e riferimenti ai precedenti capitoli della saga. Una delle più evidenti è la frase “Se sanguina, possiamo ucciderlo”, ripresa dal primo “Predator“. Inoltre, il design dell’armatura del “Predator Killer” nel finale del film ricorda le tecnologie viste in “Predator 2“.
“The Predator”: Una produzione travagliata
Il film ha avuto una post-produzione caotica, con riprese aggiuntive che hanno modificato il terzo atto e la battaglia finale. La versione originale prevedeva una battaglia ambientata di giorno, mentre il montaggio definitivo la spostò alla notte per aumentare la tensione.
Il destino del franchise
Nonostante un’accoglienza mista da parte di pubblico e critica, “The Predator” ha mantenuto vivo l’interesse per il franchise, portando alla realizzazione di “Prey” (2022), un prequel ambientato nel XVIII secolo che ha ricevuto elogi per la sua originalità e ritorno alle radici della saga.