Quando si parla di film d’animazione che hanno lasciato un segno nella cultura pop, “Monsters & Co.” occupa senza dubbio un posto d’onore. Il lungometraggio Pixar del 2001, diretto da Pete Docter, ha conquistato il cuore di grandi e piccini con il suo mix di umorismo, emozione e un’idea originale: un mondo popolato da mostri che si nutrono delle urla dei bambini. Ma quali sono le curiosità e i retroscena che si celano dietro questa iconica pellicola? Ecco alcuni dettagli che forse non conoscevi!
“Monsters & Co.”: Un’idea nata dai disegni dell’infanzia
Pete Docter, il regista di “Monsters & Co.“, ha tratto ispirazione per la storia da alcuni disegni che realizzava da bambino. Da piccolo, Docter immaginava creature fantastiche che lo circondavano, e questa idea si è evoluta fino a diventare il concetto del film: mostri che vivono in un mondo parallelo e che lavorano come spaventatori.
Il personaggio di Boo non parlava a copione
Boo, la dolcissima bambina che sconvolge la vita di Sulley e Mike, era doppiata da Mary Gibbs, una bambina molto piccola all’epoca delle registrazioni. Per ottenere le sue battute, i tecnici Pixar la lasciavano giocare in studio, registrando i suoi versi spontanei e poi adattandoli alle scene. Questo ha dato al personaggio un tocco di naturalezza che ha reso Boo ancora più autentica. Il vero nome della piccola Boo è Maria e nelle prime stesure, aveva 6 anni. Successivamente gli autori hanno deciso di darle un età inferiore, perché sarebbe stata più dipendente da Sulley.
Il pelo di Sulley: una sfida tecnologica
La pelliccia di Sulley, composta da circa 2,3 milioni di peli individuali, ha rappresentato una delle sfide più grandi per l‘animazione. Per rendere realistico il movimento del pelo, la Pixar ha sviluppato un software innovativo che simulava l’interazione della pelliccia con l’ambiente e la gravita. Il rendering di una singola scena poteva richiedere anche 12 ore per ogni fotogramma! Sulley, nel suo appartamento, ha una poltrona con un foro nella parte posteriore per consentire l’entrata della coda.
Una lingua comune in “Monsters & Co.”
Il 90% dei mostri che appaiono nel film, possiedono la lingua di Mike.
Il nome originale di Randall
Il viscido e subdolo Randall Boggs inizialmente aveva un nome diverso: nell’idea originale, si chiamava “Ned”. Il cambiamento è stato deciso per dargli un suono più minaccioso e per enfatizzare la sua natura da antagonista.
La porta di Boo nasconde un Easter Egg
Nella celebre scena in cui Sulley si separa da Boo, la porta della bambina ha alcuni disegni. Se si osserva attentamente, si possono notare riferimenti ad altri film Pixar, come il pesciolino di “Alla ricerca di Nemo“, che sarebbe uscito due anni dopo.
Omaggio a Ray Harryhausen
Il ristorante sushi Harryhausen è un omaggio a Ray Harryhausen, il genio della stop-motion. Il polpo dietro al bar nel ristorante ha solo sei zampe ed è un riferimento a “Il mostro dei mari”, film del 1955, in cui Harryhausen creò una piovra con sei braccia non avendo abbastanza soldi a disposizione.
L’apparizione di un famoso personaggio Pixar
Nel magazzino delle porte, sono presenti circa 5,700,000 di porte, che si aprono su diverse stanze del mondo umano. Tra le tante si intravede un giocattolo molto familiare: la palla gialla con la stella rossa, conosciuta come “Luxo Ball”, che compare in vari film Pixar come Easter Egg. Inoltre nel deposito della Monsters & Co,
John Goodman e Billy Crystal: una coppia vincente
Le voci originali di Sulley e Mike sono rispettivamente di John Goodman e Billy Crystal. Quest’ultimo, in particolare, aveva rifiutato il ruolo di Buzz Lightyear in “Toy Story” e si è pentito profondamente della decisione. Quando la Pixar gli ha offerto il ruolo di Mike Wazowski, ha accettato immediatamente, dicendo che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lavorare con loro.
Il numero 2319 ha un significato nascosto
Nel film, il codice “2319” viene usato quando un oggetto umano entra a Mostropoli. Questo numero nasconde un piccolo segreto: la lettera “W” è la 23esima dell’alfabeto e la “S” la 19esima. Queste iniziali potrebbero riferirsi a “White Sock” (calzino bianco), il motivo per cui viene attivato il protocollo di emergenza.
Una colonna sonora da Oscar per “Monsters & Co.”
La colonna sonora del film, composta da Randy Newman, ha vinto l’Oscar per la migliore canzone originale con il brano “If I Didn’t Have You”.
Un finale alternativo
Originariamente, il film doveva concludersi in modo diverso: Mike e Sulley avrebbero scoperto che Boo aveva ormai dimenticato la loro esistenza. Questa conclusione, però, è stata scartata in favore di quella più emozionante e commovente che tutti conosciamo, con Sulley che apre la porta e sorride sentendo la voce di Boo.
Il successo di “Monsters & Co.”
Il film incassò a livello mondiale 562,816,256 di dollari a fronte di un budget di circa 115,000,000 di dollari. Ciò spinse alla realizzazione di un prequel dal titolo “Monsters University”