Il film “Parasite“, diretto da Bong Joon-ho, ha lasciato un segno indelebile nella storia del cinema, diventando il primo film sudcoreano a vincere la Palma d’Oro a Cannes e il primo film in lingua non inglese a trionfare come Miglior Film agli Oscar. Oltre ai suoi riconoscimenti, “Parasite” nasconde numerosi dettagli e retroscena che arricchiscono la visione dell’opera. Ecco alcune delle curiosità più interessanti.
Ispirazione e genesi di “Parasite”
L’idea di “Parasite” è nata da esperienze personali di Bong Joon-ho. Molti anni fa, la ragazza del regista lavorava come insegnante di inglese per un bambino di una famiglia benestante, e questa esperienza ha fornito a Bong Joon-ho uno spaccato della vita delle classi sociali elevate.
I simbolismi
La scala
Uno degli elementi visivi più potenti del film è l’uso delle scale. Bong Joon-ho le utilizza per rappresentare le differenze di classe: la famiglia Kim vive in un seminterrato, la famiglia Park in una lussuosa villa con ampi spazi e scale in salita, mentre il bunker segreto rappresenta l’ultimo gradino della gerarchia sociale. Ogni movimento tra questi spazi suggerisce metaforicamente l’ascesa o la caduta nella società.
L’odore
L’odore è un elemento ricorrente nel film, che simboleggia la differenza di classe tra le due famiglie. L’odore della famiglia Kim, che vive in un seminterrato, è percepito come sgradevole dalla famiglia Park, che vive in una lussuosa villa.
La pioggia
La scena della pioggia è una delle più iconiche del film: per i Park è un evento piacevole che rinfresca l’aria, mentre per i Kim è una catastrofe che distrugge la loro casa. Bong Joon-ho utilizza la pioggia come metafora della disparità sociale: ciò che per alcuni è un fastidio passeggero, per altri diventa un disastro irreparabile.
La casa della famiglia Park: un set costruito da zero
Sebbene la casa della ricca famiglia Park sembri una vera residenza di design, in realtà è stata costruita interamente da zero per il film. Bong Joon-ho ha lavorato con il direttore artistico Lee Ha-jun per creare un’abitazione che non fosse solo esteticamente bella, ma che servisse anche alla narrazione. L’uso delle vetrate e della luce naturale era studiato per sottolineare la distanza tra le classi sociali.
Il Morse nascosto
Un dettaglio che molti spettatori potrebbero non aver notato è il codice Morse. Nel film, il padre della famiglia Kim, intrappolato nel bunker, invia messaggi in codice Morse attraverso una lampada. Questo non è solo un espediente narrativo, ma un richiamo alla storia della Corea del Sud, dove durante la Guerra di Corea venivano usati segnali simili per comunicare segretamente.
Il significato della pietra portafortuna
All’inizio del film, il giovane Ki-woo riceve in dono una “pietra portafortuna”, simbolo di ricchezza e prosperità. Questo oggetto assume un significato sempre più cupo man mano che la storia procede, trasformandosi in un peso fisico e metaforico per il protagonista.
“Parasite” e il legame con i precedenti film di Bong Joon-ho
Bong Joon-ho ha sempre esplorato il tema delle disparità sociali nei suoi film. “Parasite” può essere visto come una continuazione ideale di “Snowpiercer” (2013), che affronta la lotta di classe in un treno, e “Memories of Murder” (2003), che esplora il lato oscuro della società sudcoreana.
Il titolo e il suo doppio significato
Il titolo “Parasite” è stato scelto con cura: inizialmente si può pensare che si riferisca alla famiglia Kim, che sfrutta la ricchezza dei Park per migliorare la propria condizione. Tuttavia, il film suggerisce che anche la famiglia Park è parassita in un certo senso, vivendo nel lusso grazie al lavoro degli altri.
Un budget relativamente modesto per “Parasite”
Nonostante la qualità cinematografica elevatissima, “Parasite” è stato realizzato con un budget di circa 11 milioni di dollari, una cifra modesta rispetto ai grandi blockbuster di Hollywood. Il film ha poi incassato oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo, dimostrando che un’idea brillante e una regia impeccabile possono superare qualsiasi limite di produzione.
Un successo storico agli Oscar
“Parasite” ha riscritto la storia del cinema vincendo quattro Oscar nel 2020: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Film Straniero e Miglior Sceneggiatura Originale. Era dal 1955 che un film non in lingua inglese non vinceva il premio per la Miglior Sceneggiatura.
Le musiche
In una scena del film, si sente in sottofondo la canzone “In ginocchio da te” di Gianni Morandi. Bong Joon-ho ha dichiarato di aver scelto questa canzone perché gli ricordava l’Italia, un paese che ama molto. La canzone dei titoli di coda, “Soju One Glass”, è stata scritta da Bong Joon-ho e interpretata dall’attore Choi Woo-shik, che interpreta il figlio della famiglia Kim.