Finalmente l’alba, la nuova pellicola di Saverio Costanzo, presentata alla 80esima Mostra del Cinema di Venezia, offre uno sguardo intimo e poetico sulla Roma degli anni ’50, con Cinecittà come sfondo di un intrigante coming of age. Il film, inizialmente pensato come una riflessione sulla tragica vicenda di Wilma Montesi, si è trasformato in una storia delicata e intensa, seguendo le peripezie di Mimosa, una giovane aspirante comparsa interpretata dalla talentuosa esordiente Rebecca Antonaci.
Il Panorama di Cinecittà
Costanzo, regista già noto per opere come “La solitudine dei numeri primi” e “Hungry Hearts,” ha rivelato che il Caso Montesi, uno degli episodi mediatici più significativi della cronaca nera italiana degli anni ’50, era il punto di partenza del suo progetto. Tuttavia, ha presto capito che una narrazione lineare avrebbe portato a un destino tragico già scritto, privando il film della sua unicità. Così, ha introdotto il personaggio di Mimosa, creando un punto di vista fresco e permettendo di esplorare non solo la storia di Montesi, ma anche il panorama di Cinecittà e la giovinezza romana di quegli anni.
La Trama di “Finalmente l’alba”
Il film offre una prospettiva diversa, centrando l’attenzione su Mimosa, una giovane donna che si immerge in una notte senza fine nei meandri della Città del Cinema. La protagonista, interpretata magistralmente da Rebecca Antonaci, si presenta come un’aspirante attrice che incarna la purezza e l’ingenuità di chi sogna di sfuggire a un destino già tracciato da una famiglia tradizionalista.

Il Cast
In “Finalmente l’alba” la giovinezza è al centro della narrazione, con un cast imperdibile che comprende Lily James, Willem Dafoe, Joe Keery e Alba Rohrwacher. La pellicola, in parte un omaggio al cinema classico e alle atmosfere felliniane, si distingue per la sua delicatezza, dove i personaggi esprimono emozioni attraverso sguardi, sorrisi e lacrime, in un mondo che cambia sotto i riflettori di Cinecittà.
Data di uscita
“Finalmente l’alba” esce nelle sale cinematografiche il 14 febbraio, regalando al pubblico un’opportunità unica di immergersi in un viaggio notturno attraverso la magia e la complessità della Dolcevita romana degli anni ’50. Un’opera che, con la sua delicatezza e intensità, si distingue tra i film in concorso a Venezia 80, offrendo uno sguardo unico sulla giovinezza, il cinema e la trasformazione personale.