“C’era una volta in America“ non è solo un film: è un viaggio epico nella memoria, nell’amicizia e nella disillusione del sogno americano. Diretto da Sergio Leone e con un cast stellare guidato da Robert De Niro e James Woods, questo capolavoro del 1984 è diventato negli anni un’icona del cinema cult. Ma dietro le sue atmosfere struggenti e i suoi personaggi indimenticabili, si celano aneddoti, scelte artistiche e vicende produttive che pochi conoscono. Se sei un appassionato di grandi film e ami scoprire i segreti nascosti dietro la macchina da presa, ecco una raccolta di curiosità su “C’era una volta in America“ che non puoi perderti.
“C’era una volta in America”: Un sogno lungo più di dieci anni
Sergio Leone impiegò oltre dieci anni per portare “C’era una volta in America“ sul grande schermo. Dopo il successo della trilogia del dollaro, rifiutò perfino di dirigere “Il Padrino” per dedicarsi a questo progetto personale, tratto dal romanzo “The Hoods” di Harry Grey. Un atto di fede cinematografica che dimostra quanto tenesse a questa storia.
Robert De Niro fu sempre la prima scelta
Leone voleva Robert De Niro fin dall’inizio per il ruolo di David “Noodles” Aaronson. L’attore accettò, ma pretese un controllo quasi maniacale su ogni dettaglio del personaggio, compresi i dialoghi e le acconciature nelle diverse epoche. Il risultato? Una delle performance più intense della sua carriera.
Una versione mutilata distrusse il film in America
Quando uscì nelle sale statunitensi, “C’era una volta in America“ fu tagliato drasticamente dai produttori: da quasi quattro ore a poco più di due. La narrazione fu riorganizzata in ordine cronologico, snaturando completamente la visione poetica e frammentata di Leone. Il film fu un flop in patria, mentre la versione originale europea fu osannata.
La colonna sonora di Morricone fu composta prima delle riprese
Ennio Morricone compose gran parte della musica prima che iniziasse la produzione. Questo permise a Leone di girare molte scene con le musiche già in mente, rendendo ancora più armonioso il legame tra immagine e suono. Il celebre tema di Deborah, ad esempio, fu usato sul set durante le riprese.
Un cast di giovani promesse in “C’era una volta in America”
Tra i volti dei protagonisti da bambini troviamo attori che poi sarebbero diventati noti. Jennifer Connelly, ad esempio, esordì proprio qui nei panni della giovane Deborah. Aveva solo 12 anni, ma la sua presenza scenica colpì fin da subito pubblico e critica.
Le location? Molto meno americane di quanto sembri
Anche se ambientato a New York, “C’era una volta in America“ fu girato in gran parte in Europa: Roma, Parigi e persino in una piccola cittadina della Florida per simulare Coney Island. Gli interni vennero ricreati negli studi di Cinecittà, dove Leone poteva avere un controllo totale sulla scenografia.
Il mistero del finale di “C’era una volta in America”
Il finale del film è uno dei più enigmatici della storia del cinema. L’ultima scena, con De Niro che sorride in un oppioide stato di estasi, ha alimentato teorie su teorie. È tutto un sogno? Un’allucinazione? Una fuga dalla realtà? Leone non lo spiegò mai, lasciando volutamente l’interpretazione aperta.
Un set carico di tensioni
Nonostante la forte chimica sullo schermo, i rapporti tra alcuni attori erano tesi. James Woods raccontò in diverse interviste che il clima sul set era molto “intenso” e che lo stesso Leone pretendeva ripetizioni estenuanti di alcune scene, arrivando a girare anche più di 30 take per un solo dialogo.
La durata originale: un’opera monumentale
La versione che Leone considerava “definitiva” durava 269 minuti, quasi 4 ore e mezza. Solo nel 2012, grazie a un restauro supervisionato da Martin Scorsese e dalla Cineteca di Bologna, fu possibile recuperare molte scene tagliate e avvicinarsi finalmente alla visione integrale del regista.
Un film fuori dal tempo
“C’era una volta in America“ non segue una linea temporale classica. Il tempo è trattato come un flusso di ricordi e rimpianti, con continui salti tra passato, presente e futuro. Leone dichiarò che voleva “riprodurre la memoria, non la cronologia”. Un approccio narrativo che anticipò di decenni molte tecniche oggi considerate moderne.
Trailer del film “C’era una volta in America”
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“C’era una volta in America“ è molto più di un gangster movie: è un affresco malinconico sul tempo che passa, sull’amicizia tradita e sul peso dei ricordi. Se queste curiosità ti hanno incuriosito o emozionato, condividi l’articolo con altri appassionati di cinema.