“L’ultimo combattimento di Chen“ è molto più di un semplice film d’azione. È una leggenda del cinema, un cult che ha segnato per sempre l’immaginario collettivo e l’eredità di Bruce Lee. Girato nel 1978, il film è diventato celebre non solo per le sue spettacolari sequenze di arti marziali, ma anche per la sua travagliata produzione e i numerosi misteri che lo circondano.
Dietro ogni scena si nasconde una storia, un’intuizione geniale o una scelta controversa. E proprio per questo oggi vogliamo portarti alla scoperta delle curiosità su “L’ultimo combattimento di Chen” che rendono questo film ancora più affascinante, soprattutto per chi ama il cinema e non si accontenta della superficie.
Ecco i retroscena più interessanti che (forse) non conosci.
Il titolo originale era un altro
Il film era originariamente intitolato “The Game of Death”. Tuttavia, in Italia fu distribuito con il nome di “L’ultimo combattimento di Chen“, per richiamare il grande successo di “Il furore della Cina colpisce ancora”, noto anche come “Dalla Cina con furore”. Una scelta puramente commerciale, ma efficace dal punto di vista del marketing.
Bruce Lee era già morto quando “L’ultimo combattimento di Chen” fu completato
Sì, è vero: Bruce Lee era scomparso nel 1973, ben cinque anni prima dell’uscita di “L’ultimo combattimento di Chen“. Al momento della sua morte, aveva girato solo alcune scene del film, che era ancora in fase embrionale. Per completarlo, la produzione utilizzò controfigure, spezzoni da altri film e persino fotografie. Una scelta che divise pubblico e critica, ma che contribuì ad alimentare il mito.
Il film è stato ricostruito con materiale d’archivio
Gran parte del film è stato realizzato riutilizzando filmati di repertorio, controfigure e montaggio creativo. Alcune scene mostrano chiaramente il volto di un altro attore incollato su quello di Lee, grazie a tecniche rudimentali di effetti speciali. Oggi queste soluzioni appaiono ingenue, ma all’epoca furono considerate all’avanguardia e permisero di “resuscitare” un’icona.
Il documentario segreto dentro a “L’ultimo combattimento di Chen”
Nella versione definitiva del film, furono inseriti circa 11 minuti di girato originale con Bruce Lee, ritrovati negli archivi della Golden Harvest. Questi frammenti – che mostrano il vero Bruce nel pieno della sua potenza – sono oggi considerati tra i più preziosi nella storia del cinema d’azione. Per molti fan, sono la vera anima del film.
La famosa tuta gialla ha ispirato la cultura pop
La tuta gialla con le strisce nere, indossata da Bruce Lee nella celebre battaglia contro Kareem Abdul-Jabbar, è diventata un’icona. Tanto da essere omaggiata in film, fumetti e videogiochi. Uno degli esempi più famosi? Uma Thurman in “Kill Bill”, che indossa un outfit quasi identico come tributo diretto al maestro delle arti marziali.
Una torre come percorso di crescita spirituale
L’idea originale di Bruce Lee per “L’ultimo combattimento di Chen“ prevedeva che il protagonista salisse una torre, affrontando un nemico per ogni piano. Ogni combattimento rappresentava uno stile di lotta diverso e un passaggio nella maturazione interiore. Un concept filosofico e innovativo, ispirato al concetto di evoluzione personale e padronanza dell’arte marziale.
Una colonna sonora completamente rinnovata
La musica originale pensata da Lee fu scartata. La versione uscita al cinema presenta una nuova colonna sonora, firmata da John Barry (celebre per il suo lavoro sui film di James Bond). Questo cambiamento contribuì a dare al film un tono più epico e meno sperimentale rispetto alle intenzioni iniziali.
Un finale mai concepito da Bruce Lee
Il finale del film – con tanto di complotto, finto funerale e inseguimenti – non faceva parte del progetto originale di Bruce Lee. Fu inventato successivamente per dare una trama coerente al materiale frammentario rimasto. Un finale forzato? Forse. Ma ha comunque contribuito a rendere “L’ultimo combattimento di Chen“ un film unico nel suo genere.
Kareem Abdul-Jabbar non era un attore
L’imponente avversario di Bruce Lee nella torre era niente meno che Kareem Abdul-Jabbar, leggenda della NBA e allievo personale di Lee. La loro scena insieme è diventata epica, anche per il contrasto fisico tra i due: oltre 40 cm di differenza d’altezza! Il loro duello è uno dei momenti più celebri del film e testimonia l’eclettismo del progetto originale.
Una doppia eredità: film cult e testamento artistico
“L’ultimo combattimento di Chen“ è l’unico film in cui Bruce Lee non ha potuto completare la sua visione, ma allo stesso tempo ne rappresenta il testamento artistico più puro. È una testimonianza del suo pensiero sulle arti marziali, sul cinema e sulla libertà espressiva. Un’opera incompiuta, ma proprio per questo ancora più affascinante.
Trailer del film “L’ultimo combattimento di Chen”
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E ricorda: dietro ogni pellicola si nasconde un mondo intero da esplorare.









