Quando “La bella addormentata nel bosco” fece il suo debutto nel 1959, fu un evento storico per la Walt Disney Productions. Con la sua estetica unica, la colonna sonora magistrale e la narrazione fiabesca, il film divenne rapidamente un classico dell’animazione. Tuttavia, dietro le quinte ci sono numerosi dettagli e curiosità che rendono questa pellicola ancora più affascinante. Scopriamo insieme alcuni dei segreti che si celano dietro questo capolavoro.
“La bella addormentata nel bosco”: Il film più costoso della sua epoca
“La bella addormentata nel bosco” fu il film d’animazione più costoso mai realizzato fino a quel momento. Il budget superò i 6 milioni di dollari, una cifra esorbitante per l’epoca. Questo fu dovuto all’attenzione ai dettagli, all’uso del formato widescreen Super Technirama 70 e alla lunga fase di produzione durata quasi un decennio.
Un’estetica ispirata all’arte medievale
Il look distintivo del film fu fortemente influenzato dall’arte gotica e rinascimentale europea. L’art director Eyvind Earle si ispirò ai dipinti medievali e alle illustrazioni di libri antichi per creare uno stile visivo unico, caratterizzato da linee eleganti e colori vivaci. Questo contribuì a rendere il film visivamente diverso dai precedenti classici Disney.
Aurora: la principessa con meno battute
Nonostante sia la protagonista, Aurora pronuncia pochissime battute nel film. In tutto, ha solo circa 18 minuti di presenza sullo schermo e dice poco più di 18 frasi, rendendola la principessa Disney con meno dialoghi della storia.
Malefica: l’icona del male
Malefica è considerata una delle villain più memorabili della Disney. La sua figura imponente e la voce minacciosa dell’attrice Eleanor Audley la resero un personaggio iconico. La stessa Audley aveva già prestato la voce a un’altra famosa antagonista Disney: Lady Tremaine, la matrigna di Cenerentola.
La colonna sonora e l’influenza di Čajkovskij
La musica del film è ispirata al balletto “La bella addormentata” di Pëtr Il’ič Čajkovskij. La celebre canzone “Once Upon a Dream” (in italiano “Io lo so”) è basata su un tema tratto dal balletto originale, adattato in chiave moderna dai compositori George Bruns e Sammy Fain.
Un’animazione rivoluzionaria per “La bella addormentata nel bosco”
Per rendere i movimenti dei personaggi più realistici, la Disney utilizzò ampiamente il rotoscopio, una tecnica che consiste nel ricalcare fotogrammi di attori reali. La modella Helene Stanley servì come riferimento per Aurora, mentre il ballerino Ed Kemmer fu usato per il Principe Filippo.
Un insuccesso al botteghino
Nonostante oggi sia considerato un capolavoro, “La bella addormentata nel bosco” inizialmente non fu un grande successo commerciale. I costi di produzione elevati e gli incassi deludenti portarono la Disney a sospendere la realizzazione di film fiabeschi per molti anni, fino al ritorno con “La sirenetta” nel 1989.
Il castello di Disneyland ispirato al film
Il celebre castello di Disneyland in California, conosciuto come “Sleeping Beauty Castle”, fu ispirato al design del film. Nonostante il film non avesse ancora debuttato, Walt Disney decise di dedicare il simbolo del suo parco alla storia della principessa Aurora, contribuendo così alla sua fama duratura.
Un restauro epico de “La bella addormentata nel bosco”
Nel 2008, in occasione del 50° anniversario del film, “La bella addormentata nel bosco” fu sottoposto a un restauro digitale che riportò i colori e i dettagli originali alla loro magnificenza. Questo restauro fu particolarmente complesso a causa dell’uso del Technirama 70, ma il risultato permise di riscoprire l’incredibile lavoro svolto dagli animatori.
Alla memoria di Walt Disney
“La bella addormentata nel bosco” è stato dedicato alla memoria di Walt Disney, scomparso nel 1966. Questa dedica, presente nei titoli di coda del film, è un omaggio al grande contributo di Disney all’animazione e al cinema per famiglie.







