Quando “Shrek” uscì nei cinema nel 2001, nessuno immaginava che avrebbe cambiato per sempre il mondo dell’animazione. Il film della DreamWorks, diretto da Andrew Adamson e Vicky Jenson, ha ridefinito il concetto di fiaba, mescolando ironia, riferimenti alla cultura pop e un’animazione all’avanguardia. Ma dietro il successo del film si celano aneddoti e curiosità che pochi conoscono. Scopriamoli insieme!
“Shrek”: Un’animazione rivoluzionaria e costosa
Per creare l’aspetto realistico della pelle di Shrek e l’animazione dettagliata del fango nella palude, gli animatori della DreamWorks utilizzarono tecnologie all’avanguardia per l’epoca. Il film impiegò circa quattro anni per essere completato e costò oltre 60 milioni di dollari, ma il risultato fu un trionfo visivo e narrativo.
Il castello di Duloc è un riferimento alla Disney
La DreamWorks non ha mai nascosto il suo desiderio di competere con la Disney, e “Shrek” è pieno di riferimenti satirici alla casa di Topolino. Il regno di Duloc, con il suo ingresso perfettamente pulito e la musica fastidiosa del coro meccanico, è una chiara parodia dei parchi Disney, in particolare Disneyland.
Il protagonista doveva avere un’altra voce
Originariamente, la voce di Shrek sarebbe dovuta essere quella del comico Chris Farley. L’attore aveva già registrato gran parte delle battute, ma la sua prematura scomparsa nel 1997 costrinse la produzione a trovare un sostituto. La scelta cadde su Mike Myers, che inizialmente registrò le battute con il suo accento naturale, ma poi chiese di rifarle con un accento scozzese, ispirato a sua madre. Questo dettaglio contribuì a rendere il personaggio ancora più iconico.
L’aspetto di Shrek è ispirato a un lottatore di wrestling
L’iconico aspetto dell’orco verde è basato su Maurice Tillet, un wrestler francese noto negli anni ’40 come “l’Angelo francese”. Tillet soffriva di acromegalia, una malattia che causava un’eccessiva crescita ossea, donandogli un aspetto simile a quello del protagonista.
L’asino è basato su un animale reale
Il fedele amico di Shrek, Ciuchino, ha un design ispirato a un vero asino che viveva a Palo Alto, in California. Gli animatori hanno studiato il suo comportamento per rendere il personaggio il più realistico possibile, anche se l’energia e il carisma di Eddie Murphy, che gli ha prestato la voce, hanno reso il personaggio ancora più esilarante.
Lord Farquaad
Lord Farquaad, l’antagonista del film, è una caricatura di Michael Eisner, l’ex amministratore delegato della Disney, con cui il produttore Jeffrey Katzenberg aveva avuto dei contrasti.
Una colonna sonora indimenticabile
Chi non ricorda “All Star” degli Smash Mouth, che accompagna l’inizio del film? In realtà, la canzone non era stata scritta appositamente per “Shrek”, ma era già uscita due anni prima. Tuttavia, il suo utilizzo ha contribuito a renderla ancora più famosa. Anche “I’m a Believer”, eseguita sempre dagli Smash Mouth nel finale, ha aggiunto un tocco di energia alla pellicola.
Il primo film a vincere l’Oscar per il miglior film d’animazione
Nel 2002, “Shrek” fece la storia diventando il primo film in assoluto a vincere l’Oscar per il miglior film d’animazione, una categoria introdotta proprio quell’anno. Batté pellicole come “Monsters & Co.”, dimostrando che l’ironia e l’originalità potevano competere con i classici Disney-Pixar.
Un successo inaspettato e una saga miliardaria
“Shrek” incassò quasi 500 milioni di dollari in tutto il mondo, dando vita a una saga con quattro sequel, uno spin-off su Il Gatto con gli Stivali. Il suo impatto sulla cultura pop è ancora oggi enorme, con meme, citazioni e un fandom sempre attivo.