“La truffa dei Logan“ è uno di quei film che, pur partendo in sordina, ha saputo conquistare pubblico e critica grazie a un mix esplosivo di ironia, azione e intelligenza narrativa. Diretto da Steven Soderbergh, regista già acclamato per la saga di “Ocean’s Eleven”, il film si presenta come una “heist comedy” ambientata nel cuore degli Stati Uniti, con protagonisti due fratelli sfortunati (interpretati da Channing Tatum e Adam Driver) alle prese con un colpo impossibile durante una gara di NASCAR. Ma sotto la superficie da commedia criminale si nascondono dettagli sorprendenti, scelte registiche audaci e retroscena che meritano di essere svelati.
Se ami scoprire i segreti del dietro le quinte, ecco una serie di curiosità su “La truffa dei Logan” che ti faranno guardare il film con occhi completamente nuovi.
Il ritorno “non ufficiale” di Steven Soderbergh
Dopo aver annunciato il suo ritiro dal cinema nel 2013, Steven Soderbergh è tornato dietro la macchina da presa proprio con “La truffa dei Logan“. Ma attenzione: lui stesso ha definito questo ritorno una “variazione sul tema”, sperimentando un nuovo modo di produrre e distribuire film in maniera indipendente, fuori dai grandi studi di Hollywood.
“La truffa dei Logan”: Un colpo in stile “redneck Ocean’s Eleven”
Il film è stato scherzosamente descritto come una versione “redneck” di “Ocean’s Eleven”. Non è un caso: molti elementi strutturali sono simili, ma stavolta al posto di ladri di Las Vegas abbiamo operai disoccupati del West Virginia. Un ribaltamento sociale e geografico pensato con astuzia da Soderbergh.
Daniel Craig come non l’hai mai visto
Dimenticatevi lo 007 elegante e imperturbabile. In “La truffa dei Logan“, Daniel Craig interpreta Joe Bang, un esperto di esplosivi completamente sopra le righe, con capelli platino, accento del Sud e una vena di follia. È stato proprio questo ruolo a riaccendere l’interesse del pubblico verso le sue doti comiche.
Il copione misterioso… scritto da una ghostwriter?
Il film è accreditato alla sceneggiatrice Rebecca Blunt, ma per molto tempo si è sospettato che dietro questo nome si nascondesse un alias (forse della moglie di Soderbergh). Il regista ha sempre alimentato il mistero, aggiungendo un’aura ancora più intrigante alla produzione.
Girato in condizioni (quasi) reali
Le scene ambientate durante la gara NASCAR sono state girate in un vero circuito, con riprese fatte durante eventi sportivi autentici. La troupe ha dovuto lavorare velocemente e con una logistica complessa per non interferire con le gare reali. Un’impresa degna del colpo che i protagonisti tentano nel film.
Un budget contenuto, un successo garantito
“La truffa dei Logan“ è stato realizzato con un budget modesto per gli standard hollywoodiani (circa 29 milioni di dollari), ma ha ottenuto ottimi incassi e un grande apprezzamento critico. Merito di una produzione agile, attori di talento e una sceneggiatura solida.
Il cameo nascosto… del regista!
Soderbergh è noto per inserire piccoli easter egg nei suoi film, e anche qui non ha resistito. Pur non apparendo direttamente, ha lasciato la sua firma in alcuni dettagli della scenografia, come titoli di libri e nomi di aziende fittizie che rimandano ai suoi film precedenti.
“La truffa dei Logan”: Un equilibrio perfetto tra ironia e critica sociale
Sotto l’apparenza di commedia leggera, “La truffa dei Logan“ affronta temi come la disoccupazione, la disuguaglianza economica e l’illusione del sogno americano. Una satira pungente mascherata da film divertente, che offre spunti di riflessione profondi senza mai perdere il ritmo narrativo.
Un cast inedito ma esplosivo
Chi avrebbe mai immaginato di vedere Adam Driver, Channing Tatum, Daniel Craig e Riley Keough nello stesso film? Il mix di generi e stili recitativi crea una chimica unica, contribuendo al fascino surreale del film. Alcuni ruoli furono scritti proprio pensando a questi attori, e si vede.
Una distribuzione “fai-da-te”
Soderbergh ha gestito personalmente la distribuzione di “La truffa dei Logan“, fondando la casa di distribuzione Fingerprint Releasing. L’obiettivo? Dare al film la massima libertà artistica e commerciale. Una mossa coraggiosa che potrebbe ispirare altri registi indipendenti.
Trailer del film “La truffa dei Logan”
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