Biancaneve e i sette nani è un film d’animazione del 1937 diretto da David Hand.
E’ basato sull’omonima fiaba dei fratelli Grimm.
E’ considerato: il primo lungometraggio in cel animation della storia del cinema, il primo film d’animazione prodotto in America, il primo ad essere stato prodotto completamente a colori, il primo film prodotto dalla Walt Disney Productions nonché il primo Classico Disney.
Il budget utilizzato per la realizzazione del film fu di 1,488,423 di dollari. Con un incasso di 184,925,486 di dollari raggiunse il maggiore incasso cinematografico della storia per un film d’animazione, ed il terzo di ogni tempo, dopo “Via col vento“ e “Guerre Stellari”.
La tecnica utilizzata per l’animazione di Biancaneve fu il rotoscope. In questo modo le leggiadre movenze della fanciulla vennero fedelmente ricalcate dalla pellicola filmata in precedenza. Per aiutare gli animatori nel loro difficile compito, fu chiamata Marjoire Belcher, meglio nota come Marge Champion. L’attrice e ballerina recitò dal vivo le parti di Biancaneve davanti ai disegnatori dello studio. Utilizzarono i suoi movimenti come riferimento per i loro disegni. Biancaneve è la prima figura umana realistica in movimento mai realizzata.
Tra i personaggi da cui presero ispirazione ci fu la famosissima Betty Boop. In quegli anni era stata protagonista di un cortometraggio in cui reinterpretava proprio la fiaba di Biancaneve. Il team artistico Disney era composto per la maggior parte da disegnatori e fumettisti inesperti nell’animazione. Per la realizzazione di questo capolavoro ci vollero ben 32 animatori, 102 assistenti, 167 intercalatori, 20 scenografi, 25 artisti dell’acquerello per dipingere gli sfondi, 65 animatori per gli effetti e 158 tra pittrici e inchiostratrici per realizzare i 2 milioni di illustrazioni usando 1500 tonalità di colore.
Biancaneve e i sette nani fu il primo film, nel 1993, ad essere interamente scansionato
e restaurato digitalmente.
Furono scritte 25 canzoni per questo film ma ne furono utilizzate solo 8. Alcune divennero delle icone come “Ehi-oh!” e “Il mio amore un dì verrà”, quest’ultima è diventata un classico del jazz. Furono realizzate splendide versioni da diversi artisti come: Buddy Rich, Oscar Peterson, Miles Davis, Anastacia, Ashley Tisdale e Barbra Streisand. Il film fu doppiato due volte in Italia: il doppiaggio originale del 1938 e quello attualmente considerato ufficiale del 1972.
Walt Disney decise che le versioni internazionali di Biancaneve e i sette nani dovettero essere adattate e tradotte. In questo modo, non sarebbero state ricollegate all’originale facendo credere che il film fosse stato girato direttamente nella lingua di arrivo e non in inglese. Ciò comprendeva anche le scritte in inglese, i nomi dei nanetti scritti sulle testate dei loro letti che vennero sostituite con il loro corrispondente in italiano.
Biancaneve e i sette nani hanno un cameo ne “Il re leone 3: Hakuna Matata”, appaiono alla fine mentre camminano verso i loro posti al cinema.
I nomi della Regina, del cacciatore e del Principe non vengono mai pronunciati nel film. Il Principe doveva avere una parte molto più consistente nel film, ma Walt Disney fu costretto a tagliare le sue scene perché gli animatori trovarono molta difficoltà nell’animarlo.
La doppiatrice della matrigna, durante la trasformazione in strega, fu costretta a recitare le battute senza dentiera, per evidenziare il mutamento di voce.
I sette nani del film, vennero scelti tra 50 personaggi potenziali. Inizialmente anche Cucciolo avrebbe dovuto parlare, ma fu reso muto quando non si riuscì a trovare una voce adatta.
Walt Disney ricevette un Oscar speciale per Biancaneve, accompagnato da sette statuette più piccole consegnatogli da Shirley Temple. Il budget inizialmente si aggirava intorno ai 25.000 dollari sino ad arrivare ai 40.000 dollari, una cifra inconcepibile per quei tempi. Una volta finiti i fondi per la realizzazione del film i dirigenti della Bank of America investirono sul loro lavoro concedendogli un prestito.