Nel 2006, il terzo capitolo della saga “Fast & Furious“, “The Fast and the Furious: Tokyo Drift”, ha portato il pubblico in un mondo completamente nuovo, lontano dalle strade di Los Angeles e Miami, per immergersi nella vibrante scena delle corse clandestine giapponesi. Ma cosa si nasconde dietro le quinte di questo film diventato cult? Ecco alcune curiosità e retroscena che forse non conoscevi.
“Tokyo Drift”: Un Film Quasi Indipendente
A differenza degli altri capitoli della saga, “Tokyo Drift” si distingue per la quasi totale assenza dei personaggi principali dei film precedenti. L’unica eccezione è la breve apparizione di Vin Diesel nei panni di Dominic Toretto alla fine del film, inserita come strategia per mantenere il legame con il franchise e soddisfare i fan.
Il Re del Drifting come Stunt Driver
Per garantire la massima autenticità alle scene di guida, la produzione ha ingaggiato Keiichi Tsuchiya, leggenda del drifting giapponese, come consulente e stunt driver. Tsuchiya ha persino avuto un cameo in “Tokyo Drift”, interpretando un poliziotto che commenta sarcasticamente lo stile di guida del protagonista.
Le Difficoltà di Girare a Tokyo
Nonostante il titolo, molte delle scene ambientate a Tokyo sono state girate a Los Angeles, con una scenografia studiata per replicare l’atmosfera giapponese. Tuttavia, alcune riprese sono state effettivamente fatte nella capitale nipponica, spesso senza permessi ufficiali. Per alcune scene in strada, la produzione ha dovuto girare in fretta prima che la polizia intervenisse per interrompere le riprese.
Il Protagonista Più Anziano
Lucas Black, che interpreta Sean Boswell, era decisamente più vecchio rispetto al tipico adolescente americano che doveva impersonare. Quando il film è uscito, Black aveva già 23 anni, mentre il suo personaggio doveva essere uno studente delle superiori.
Il Successo del Personaggio di Han
Uno degli aspetti più amati del film è il personaggio di Han Lue, interpretato da Sung Kang. Il suo carisma e la sua filosofia di vita rilassata lo hanno reso così popolare che i produttori hanno deciso di riportarlo nei successivi capitoli della saga, creando una sorta di timeline modificata per giustificare la sua presenza nei film successivi nonostante la sua apparente morte in “Tokyo Drift”.
“Tokyo Drift”: Il Primo Film con il Drifting come Tema Centrale
Sebbene il drifting fosse già popolare tra gli appassionati di motori, “Tokyo Drift” è stato il primo film di Hollywood a portarlo sotto i riflettori del grande pubblico. Dopo l’uscita del film , la disciplina ha guadagnato ancora più popolarità a livello internazionale.
Auto Modificate e Personalizzate
Le auto utilizzate nel film sono state modificate in modo significativo per eseguire le spettacolari manovre di drifting. Tra le più iconiche troviamo la Nissan 350Z, la Mazda RX-7 VeilSide e la Ford Mustang del 1967 con motore Nissan RB26. Curiosamente, il motore originale della Mustang è stato rimosso perché non era adatto alle acrobazie richieste dalle riprese.
La Scena del Parcheggio a Spirale
Una delle scene più spettacolari è quella in cui il protagonista e DK (Drift King) si sfidano all’interno di un parcheggio multipiano, eseguendo drifting tra le rampe strette. Per girarla, gli stunt driver hanno dovuto ripetere la scena numerose volte, rischiando più volte di danneggiare le auto a causa dello spazio ridotto.
La Colonna Sonora Iconica di “Tokyo Drift”
La colonna sonora del film ha contribuito a creare l’atmosfera giusta per il mondo del drifting giapponese. Tra le tracce più memorabili spicca “Tokyo Drift” dei Teriyaki Boyz, diventata immediatamente riconoscibile e associata indissolubilmente al film .
Il Film Che Ha Salvato il Franchise
All’epoca dell’uscita, la saga “Fast & Furious“ rischiava di perdere popolarità. Tuttavia, grazie al successo a lungo termine di “Tokyo Drift” e all’interesse dei fan per il personaggio di Han, il franchise ha trovato nuova linfa vitale. Questo ha portato Universal a riportare in scena Vin Diesel, Paul Walker e il resto del cast originale nei capitoli successivi, trasformando la saga in un fenomeno globale.